venerdì 16 maggio 2008
FASI SVILUPPO SESSUALE FREUD
Fasi dello sviluppo psicosessuale secondo Freud
Nel corso della sua ricerca sulla psiche umana, Sigmund Freud suddivise lo sviluppo psicosessuale in fasi. Egli, infatti, divise la vita del bambino in cinque fasi di successivo sviluppo psicosessuale:
Fase orale;
Fase anale;
Fase fallica;
Fase di latenza;
Fase genitale.
L'importanza di questa nuova concezione di Freud è stata soprattutto nel non identificare più la sessualità con l'attività genitale dell'individuo adulto, ma nello scoprire che esiste anche una sessualità nel bambino. Con questo termine, infatti, Freud identificava la "ricerca del piacere fisico", che è presente in ogni momento della vita di un individuo.
Freud definisce il bambino "perverso poliformo". Il bambino è perverso perché ricerca il piacere senza alcun interesse al fine riproduttivo (è importante notare come questa perversione non abbia alcuna valenza morale negativa). È, inoltre, poliformo perché ricerca il piacere attraverso vari organi e tramite varie zone erogene. Il bambino è facilitato in questo dall'assenza di un Super Io, dell'imposizione morale prodotta dall'educazione.
La fase orale
Questa fase corrisponde ai primi 18 mesi di vita del bambino, ed è la prima fase del suo sviluppo psicosessuale. La durata della fase orale, tuttavia, è variabile in funzione della società e, in definitiva, del tempo dell'allattamento comunemente usato in essa.
In questo periodo della vita del bambino, infatti, la sua relazione fondamentale con il mondo esterno è di tipo nutritivo, con la madre. La libido, cioè l'energia sessuale del soggetto, si concentra nella bocca. L'infante, infatti, tende a portare tutto alla bocca, dal seno della madre agli oggetti che lo circondano.
La bocca in questo periodo diventa il tramite che lo lega al mondo, alla realtà circostante: tramite questa, il bambino distingue gli oggetti e comincia a capire cosa sono.
Le fissazioni relative a questa fase sono dette fissazioni orali, e derivano dalla lunghezza eccessiva o eccessivamente corta di questo periodo.
Tutte le fissazioni orali hanno un elemento in comune: l'eccessivo attaccamento dell'individuo in questione a comportamenti che coinvolgono la bocca (fumare, succhiare o mangiare).
Dal punto di vista comportamentale l'individuo può diventare incline al vittimismo e ad alcune dipendenze (fumare o alcolismo), o può sviluppare una personalità sarcastica o pungente.
Fase anale
Questa fase corrisponde al'incirca al periodo che va dai 18 ai 36 mesi della vita del bambino.
Questo periodo corrisponde allo sviluppo fisico che permette al bambino di controllare le funzioni sfinteriche. Il bambino, in questo periodo, impara a sviluppare l'autostima e l'autonomia. Le fissazioni provocate in questa fase (fissazioni anali) sono provocate soprattutto dal modo in cui è stato imposto al bambino l'uso del vasino.Le feci sono il primo prodotto e il bambino usa tali per comunicare con l' esterno.
In caso di eccessiva gratificazione nella fase anale, il bambino tenderà a defecare in posti non opportuni e, crescendo, sarà disorganizzato e testardo. Nel caso contrario tratterrà le feci a dispetto dell'educazione ricevuta e svilupperà una personalità meticolosa, ostinata ed organizzata.
Fase fallica
La fase fallica si sviluppa tra i 3 ed i 6 anni di vita del bambino.
In questo periodo si sviluppa il Complesso di Edipo nei maschi ed il Complesso di Elettra nelle femmine. In questa fase si ha lo sviluppo del Super Io.
Le fissazioni relative a questa fase generano personalità risolute, orgogliose, autonome ed egoiste. Freud era dell'idea che in questa fase si sviluppasse l'omosessualità. Persone affette da tali fissazioni mostrano segni di asessualità o promiscuità, puritanismo o amoralità.
In questo periodo il bambino si rende conto della diversità tra i due sessi. In questa fase si generano anche l'invidia del pene nella femmina ed il complesso di castrazione nel maschio.
Fase latente
Per quanto Freud non riconosce questa come una fase psicosessuale (perché in essa la libido è dormiente), ne sottolinea l'importanza.
In questa fase (tra i 6 anni e la pubertà), il bambino sviluppa le sue amicizie con individui dello stesso sesso e focalizza l'attenzione sul suo sviluppo fisico.
Fase genitale
Questa fase inizia con la pubertà e si protrae lungo tutto il resto della vita dell'individuo.
In questo periodo l'individuo deve risolvere i conflitti e le fissazioni derivanti dalle fasi precedenti perché altrimenti non avrà abbastanza energia sessuale perché si sviluppi completamente in questa fase.
ATELIER
LE ESPERIENZE DEL NIDO
1- LO SPAZIO PERCETTIVO E MOTORIO
l'angolo della manipolazione è caratterizzato dalla disponibilità di materiale qualle creta, pongo, colla, ...
2-L'ATELIER DELLA LATTURA
l'angolo della lettura sarà organizzato con itinerari di approccio al libro: libro dei buchi, degli animali,...
3- L'ATELIER DELLE PAROLE
si propone la costruzione di più libri che verranno esposti in un'edicola precedentemente costruita con materiali di recupero(cartoni)
4- L'ATELIER SIMBOLICO
l'angolo del "pasticciamento" overo uno spazio nel qualle offrire al bambino diverse occasioni di sperimentazione sulle proprieta fisiche degli oggetti
5-LO SPAZIO AFFETTIVO
l'atelier espressivo ha lo scopo sia di offrire occasioni di decodifica(avvicinamento al colore) sia di propore opportunità di codifica(avvio allo scarabocchio)
DI ELISA E LILIANA
1- LO SPAZIO PERCETTIVO E MOTORIO
l'angolo della manipolazione è caratterizzato dalla disponibilità di materiale qualle creta, pongo, colla, ...
2-L'ATELIER DELLA LATTURA
l'angolo della lettura sarà organizzato con itinerari di approccio al libro: libro dei buchi, degli animali,...
3- L'ATELIER DELLE PAROLE
si propone la costruzione di più libri che verranno esposti in un'edicola precedentemente costruita con materiali di recupero(cartoni)
4- L'ATELIER SIMBOLICO
l'angolo del "pasticciamento" overo uno spazio nel qualle offrire al bambino diverse occasioni di sperimentazione sulle proprieta fisiche degli oggetti
5-LO SPAZIO AFFETTIVO
l'atelier espressivo ha lo scopo sia di offrire occasioni di decodifica(avvicinamento al colore) sia di propore opportunità di codifica(avvio allo scarabocchio)
DI ELISA E LILIANA
Filosofia di vita
La verità al fine non si cela; non val simulazione. Simulazion è frustrata avanti a tanto giudice.
Leonardo da Vinci
Leonardo da Vinci
LO SVILUPPO SECONDO PIAJET
Per la vostra gioia, un piccolo aiuto per la tesina da parte di Lorena e Francesca
LO SVILUPPO COGNITIVO
Lo sviluppo cognitivo, si riferisce all’ acquisizione e all’ ampliamento graduale, con la crescita, di tutte le capacità di tipo cognitivo.Numerose sono state le proposte teoriche offerte da vari studiosi, noi tratteremo quelle elaborate da due autori Jean Piaget e Jerome Bruner.La teoria dello sviluppo cognitivo per lo psicologo svizzero Jean Piaget si basa sui seguenti presupposti:durante la crescita il bambino tende a raggiungere le seguenti mete cognitive:il ragionamento astratto;il ragionamento ipotetico;il ragionamento logico;la capacità di coordinare e organizzare delle regole in rapporti reciproci;il bambino, nel tentativo di dare un senso al mondo circostante che egli percepisce, inventa ed elabora nuove idee e comportamenti.il processo di crescita intellettiva e cognitiva avviene attraverso l’elaborazione di schemi, cioè modelli mentali per adeguarsi al mondo circostante.Per Piaget la crescita cognitiva del bambino avviene attraverso il passaggio di alcuni stadi. Tutto questo è permesso da due processi: l’ASSIMILAZIONE e l’ACCOMODAMENTO.L’assimilazione è costituita dall’applicazione ad un’azione di schemi d’azione presentati.L’accomodamento invece tende a far modificare gli schemi per renderli compatibili con l’oggetto nuovo, per adattarlo ad esso. L’accomodamento, di solito, crea degli schemi più adeguati ad essa, questo processo viene detto da Piaget equilibrazione (il risultato dell’ accomodamento adattivo). GLI STADI SECONDO PIAGET:
STADIO SENSO-MOTORIO: l’ intelligenza del bambino si manifesta nelle sue azioni. Questo stadio va dai primi 18 mesi di vita, differenziandosi in sei sotto stadi evolutivi.
I° STADIO (dalla nascita al primo mese di vita): è caratterizzato dalla presenza di riflessi innati.
II° STADIO (da 2 ai 3 mesi): abbiamo le relazioni circolari primarie, che consistono nella ripetizione di semplici atti privi di qualsiasi scopo o interesse.
III° STADIO (da 4 ai 6 mesi): ci sono le relazioni circolari secondarie che portano il bambino a risposte che inducono a risultati interessanti.
IV° STADIO (da 7 ai 10 mesi): costituito dalle coordinazioni delle relazioni secondarie, risolvendo semplici problemi.Verso i 7-8 mesi c’è da parte del bambino il riconoscimento delle persone note, e quindi abbiamo la paura degli estranei. Tra gli 8-9 mesi c’è la permanenza degli oggetti.
V° STADIO (dagli 11 ai 18 mesi): c’è la comparsa delle reazioni circolari terziarie, cioè il bambino non ripete un’azione interessante in modo stereotipato, ma, al contrario cerca di scoprire nuovi metodi, attraverso processi per prova ed errori.
VI° STADIO (18 mesi): se il bambino vuole raggiungere uno scopo e non sa come fare, non tenta azioni reali, per prova ed errori come negli stadi precedenti, ma elabora mentalmente dei tentativi di soluzione, e li mette alla prova.
STADIO PRE-OPERATORE: è il periodo in cui si attua il passaggio dell’azione pratica al pensiero.Il bambino è in grado di pensare grazie a immagini e simboli.
STADIO DELLE OPERAZIONI CONCRETE: il bambino è in grado di rappresentare mentalmente alcune azioni anche se sono complesse. Sarà capace di conservare la quantità, la lunghezza e il numero.
STADIO DELLE OPERAZIONI FORMALI: dai 12 anni in poi,si sviluppa da parte dell’ adolescente la capacità di analizzare tutte le possibilità di soluzione e cambiamenti per risolvere un dato problema.Per lo psicologo americano Jerome Bruner, pur essendo la chiara impostazione cognitivista, propone una teoria nell’ambito dello sviluppo cognitivo che si diversifica nettamente da quella di Piaget. Infatti Bruner, al contrario di Piaget che, si orientava verso le strutture mentali, volle orientarsi verso i processi mentali.L’evoluzione dell’ individuo (dalla nascita all’ adolescenza) si attua, secondo Bruner, mediante il passaggio attraverso tre forme di “rappresentazione”.La rappresentazione può essere distinta in:a) esecutiva, b) iconica, c) simbolica;
LA RAPPRESENTAZIONE ESECUTIVA è caratterizzata dal primo anno di vita dove,il bambino inizia già a fare programmi nella percezione, nell’attenzione, nella manipolazione e nell’interazione sociale.
LA RAPPRESENTAZIONE ICONICA circa a un anno di vita il bambino seleziona le caratteristiche dei vari oggetti e delle diverse situazioni per poi utilizzarli per i propri scopi.
LA RAPPRESENTAZIONE SIMBOLICA inizia verso i due anni di età dove, il bambino si serve dell’uso del linguaggio. La fase simbolica viene acquisita in modo idoneo a 10 -11 anni.
STADIO SENSO-MOTORIO: l’ intelligenza del bambino si manifesta nelle sue azioni. Questo stadio va dai primi 18 mesi di vita, differenziandosi in sei sotto stadi evolutivi.
I° STADIO (dalla nascita al primo mese di vita): è caratterizzato dalla presenza di riflessi innati.
II° STADIO (da 2 ai 3 mesi): abbiamo le relazioni circolari primarie, che consistono nella ripetizione di semplici atti privi di qualsiasi scopo o interesse.
III° STADIO (da 4 ai 6 mesi): ci sono le relazioni circolari secondarie che portano il bambino a risposte che inducono a risultati interessanti.
IV° STADIO (da 7 ai 10 mesi): costituito dalle coordinazioni delle relazioni secondarie, risolvendo semplici problemi.Verso i 7-8 mesi c’è da parte del bambino il riconoscimento delle persone note, e quindi abbiamo la paura degli estranei. Tra gli 8-9 mesi c’è la permanenza degli oggetti.
V° STADIO (dagli 11 ai 18 mesi): c’è la comparsa delle reazioni circolari terziarie, cioè il bambino non ripete un’azione interessante in modo stereotipato, ma, al contrario cerca di scoprire nuovi metodi, attraverso processi per prova ed errori.
VI° STADIO (18 mesi): se il bambino vuole raggiungere uno scopo e non sa come fare, non tenta azioni reali, per prova ed errori come negli stadi precedenti, ma elabora mentalmente dei tentativi di soluzione, e li mette alla prova.
STADIO PRE-OPERATORE: è il periodo in cui si attua il passaggio dell’azione pratica al pensiero.Il bambino è in grado di pensare grazie a immagini e simboli.
STADIO DELLE OPERAZIONI CONCRETE: il bambino è in grado di rappresentare mentalmente alcune azioni anche se sono complesse. Sarà capace di conservare la quantità, la lunghezza e il numero.
STADIO DELLE OPERAZIONI FORMALI: dai 12 anni in poi,si sviluppa da parte dell’ adolescente la capacità di analizzare tutte le possibilità di soluzione e cambiamenti per risolvere un dato problema.Per lo psicologo americano Jerome Bruner, pur essendo la chiara impostazione cognitivista, propone una teoria nell’ambito dello sviluppo cognitivo che si diversifica nettamente da quella di Piaget. Infatti Bruner, al contrario di Piaget che, si orientava verso le strutture mentali, volle orientarsi verso i processi mentali.L’evoluzione dell’ individuo (dalla nascita all’ adolescenza) si attua, secondo Bruner, mediante il passaggio attraverso tre forme di “rappresentazione”.La rappresentazione può essere distinta in:a) esecutiva, b) iconica, c) simbolica;
LA RAPPRESENTAZIONE ESECUTIVA è caratterizzata dal primo anno di vita dove,il bambino inizia già a fare programmi nella percezione, nell’attenzione, nella manipolazione e nell’interazione sociale.
LA RAPPRESENTAZIONE ICONICA circa a un anno di vita il bambino seleziona le caratteristiche dei vari oggetti e delle diverse situazioni per poi utilizzarli per i propri scopi.
LA RAPPRESENTAZIONE SIMBOLICA inizia verso i due anni di età dove, il bambino si serve dell’uso del linguaggio. La fase simbolica viene acquisita in modo idoneo a 10 -11 anni.
meditate! ragazze, meditate!!!!!
C'è sempre qualche vecchia signora che affronta i bambini facendo delle smorfie da far paura e dicendo delle stupidaggini con un linguaggio informale pieno di ciccì e di coccò e di piciupaciù. Di solito i bambini guardano con molta severità queste persone che sono invecchiate invano; non capiscono cosa vogliono e tornano ai loro giochi, giochi semplici e molto seri. »
(Bruno Munari, Fantasia, 1977)
(Bruno Munari, Fantasia, 1977)
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